L’Osservatore e l’Arte Contemporanea
L’Arte è un medium straordinario per attivare gli emisferi del cervello umano. A seconda degli stili vengono azionati persino in modo differenziato i due settori antagonisti della razionalità e dell’emotività, come si evince dalle ricerche di Jean Pierre Changeux, neurologo parigini di fama mondiale Pare che lo stile figurativo se costruito e complesso attivi dapprima l’emisfero della razionalità e successivamente e non sempre la sfera emotiva. Così l’osservatore quando vede un paesaggio, assieme al giudizio del bello e del brutto, si chiede inevitabilmente cosa o dove sia, se vede un ritratto si chiede chi sia e così via.
Dinanzi a un’opera astratta l’istintivo process mentale non è sufficiente: bello o brutto o curioso e poi il meccanismo si complica. In taluni casi occorre attivare l’emisfero destro per tentare di rispondere a cosa sia rappresentato.
La pittura è disegno e colore su tea. Così la scultura, non ostando la diversa matericità. Per valutare occorre la vista. Il discorso appare diverso quando si assiste a opere d’arte che volutamente tentando di coinvolgere altri sensi oltre la vista. Il mio ultimo viaggio a New York mi ha condotta a ispezionare anche i siti museali meno noti, Il Whitney Museum, le avanguardie newyorkesi, le ultime espressioni della street art. Un calendoscopio di immagini suoni colori sensazioni. Da opere su strada fatte di fili di lana annodate su cancelli o reticolati arrugginiti a pareti di edifici pregne di espressioni miste di colori a vivo e scritte significanti di agglomerati materici di varia specie…..