Non capita tutti i giorni di dover recensire un quadro che appassioni, di un Maestro completo che quando desidera esce dai suoi canoni.
Mi riferisco all’opera “Still live and vibration”di Ercole Bolognesi, 40/50.
Vengono rappresentati tre oggetti in un piano spaziale indefinito: una sfera, una bottiglia e un’ampolla.
La sfera: il nero come colore del corpo riceve la luce da sinistra e la sua ombra portata è rossa, risentendo del riflesso della bottiglia. Peculiare la scelta del giallo eletto a propulsore che la rende in movimento.
La bottiglia è rossa e la sua ombra risente del fondo blu sulla linea dell’orizzonte a citare la prospettiva leonardesca e dell’inconsueto spazio giallo creato con una retta verticale perpendicolare.
L’ampolla fluttua tra rette oblique che paiono sorgere da una tumultuosa nube. L’ampolla ha una forma terza creata dalla crasi della bottiglia e della sfera.
Il Maestro senza saccenza riassume in questo quadro tutta la tecnica pittorica, senza per questo perdere minimamente il pathos.
La resa delle profondita’ è ottenuta rivoluzionando la teoria della prospettiva dei colori, addirittura usando il rosso nel corpo centrale più indietro, la bottiglia, e con una determinante linea retta bianca che definisce lo spazio lascia balzare avanti la sfera.
Linee curve e rette assieme in una originale composizione pregna di simbolismi.
Complessa la narrazione del Maestro che rappresenta un turbinio ipnotico di sensazioni.
Le linee oblique che spezzano la simmetria paiono dei raggi di richiesta di libertà, di rivolta o rinascita, e non a caso sorreggono l’ampolla piena di un liquido traslucido.
Qualcosa di magico e latamente esoterico si promana, materializzato da linee ondulate, come un sottile filo bianco di fumo, che sale verso destra.
Ciò che tende a destra, tutti sappiamo che in chiave compositiva induce speranza, suggerisce salvifiche e ottimistiche vie d’uscita.
Non casuale appare l’accostamento cromatico dei fili bianchi evanescenti ondulati con la sezione destra del dipinto chiara, non rifinita volutamente dall’Artista che probabilmente ci ha voluto dire che l’ultima Pagina non è ancora scritta, ma comunque è chiara.
La Ragione arriva dove può.
l’Uomo può tentare di elaborare il vissuto spazio temporale ma è l’Imponderabile che scriverà l’ultimo Capitolo.
Dott.ssa Francesca Romana Fragale, Critico d’arte dell’Accademia Internazionale d’Arte Moderna