Ne parla in un articolo Enrica Perucchietti con Maurizio Martucci, portavoce di STOP 5G in Italia
Pochi sono a conoscenza dell’imminente rivoluzione nel campo dell’innovazione tecnologica con la rete 5G di nuova generazione che offre una connettività mobile più efficiente per collegare le persone e gli oggetti e realizzare servizi che utilizzano i dati dei sensori e dei cittadini. Le Smart City sono la piattaforma “chiave” su cui si testerà l’efficacia e la portata innovativa di questa tecnologia che intende colonizzare il nostro Paese ed estendere però al contempo l’esposizione della popolazione alle onde elettromagnetiche.
Parallelamente al lancio di questa sperimentazione, è però in corso una petizione internazionale contro la sua messa in opera per motivi di di sicurezza e che rilancia l’appello di migliaia di scienziati indipendenti che chiedono alle istituzioni di bloccare lo sviluppo della tecnologia 5G in attesa che si accertino i rischi per la salute. L’alleanza italiana Stop 5G ha infatti rinnovato la richiesta di moratoria sul 5G per tutto il territorio nazionale all’indomani dell’ennesima sentenza emessa dalla magistratura che conferma il nesso tra radiofrequenze e cancro, pericolo già rimarcato dagli scienziati dell’Istituto Ramazzini e dai medici di ISDE Italia nell’ultima audizione in Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni, atteso l’aggiornamento della classificazione sulla cancerogenesi delle radiofrequenze da parte dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro.
La domanda che sempre più ricercatori si pongono anche nel nostro Paese è la seguente:
- i cittadini rischiano di divenire inconsapevoli cavie per gli effetti dell’elettrosmog 5G?
- Possiamo fidarci della tecnologia che ormai ci circonda e che rischia di colonizzarci in nome del “progresso”?
- Rischiamo ancora una volta, in nome della comodità e dell’efficienza, di ignorare il principio di precauzione e di sottoporre la popolazione a un rischio per la salute?
Ho voluto intervistare il giornalista Maurizio Martucci, portavoce dell’Alleanza STOP 5G e autore del libro inchiesta “Manuale di autodifesa per elettrosensibili. Come sopravvivere all’elettrosmog di Smartphone, Wi-Fi e antenne di telefonia mobile, mentre arrivano il 5G e il Wi-Fi dallo spazio”, per approfondire meglio questa delicata tematica e capire, lungi dai facili allarmismi, se esiste effettivamente un rischio per la salute, come si stanno muovendo le istituzioni per prevenire questo problema ed eventualmente quali possono essere le alternative. Una tematica controversa e delicata, che merita di essere approfondita dai media che invece, ancora una volta, tacciono.
[Il resto dell’intervista e dell’articolo sul Blog Revoluzione: La Rete 5G e i rischi per la salute ]