MICROPLASTICHE NELLE ACQUE IMBOTTIGLIATE
La Fredonia State University of New York ha analizzato 259 confezioni di 11 marchi di acque in bottiglia: Aquafina, Dasani, Evian, Nestle Pure Life, San Pellegrino, Aqua (Indonesia), Bisleri (India), Epura (Messico), Gerolsteiner (Germania), Minalba (Brasile), Wahaha (Cina).
La tecnica adoperata è consistita nell’aggiunta di un colorante in grado di rendere visibile la plastica con peculiari strumenti ottici. Sono state rinvenute microplastiche disciolte nelle quantità di 10 particelle per litro di liquido e 314 microparticelle ancora di ignota composizione. Il doppio rispetto all’acqua di rubinetto.
Probabilmente le microplastiche derivano dal tappo che rilascerebbe polipropilene nell’acqua. Non si può escludere che derivino danni a lungo termine nella salute umana: L’Efsa, Autorità Europea per la sicurezza alimentare, nel 2016 ha definito “improbabile” la nocività, ma ha perorato la necessità di nuove ricerche scientifiche. L’Efsa ha stabilito che il limite massimo di assunzione è di 5 microgrammi al giorno per ogni kg di peso corporeo.
Il bisfenoloA, sostanza organica fortemente instabile, utilizzata nel confezionamento degli alimenti e cioè per bottiglie, contenitori e rivestimenti interni di lattine, desta allarmi sin dagli anni 30. Dapprima si riteneva che la potenziale migrazione del bisfenoloA verso gli alimenti potesse causare squilibri ormonali, poi effetti negativi sul tessuto cerebrale, poi tumori al seno e alla prostata. Già dal 2008 in Canada si è provveduto al ritiro dal commercio di tutto quel packaging alimentare che conteneva bisfenoloA.
Molti gli studi sulla nocività delle bottiglie di plastica quando esposte ai raggi solari e sull’utilizzo più di una volta delle confezioni.
Sull’etichetta delle bottiglie di plastica si rinviene la dicitura: “… conservare al riparo dalla luce solare e da fonti di calore …”. Ciò certamente per la preservazione delle qualità organolettiche ma anche per evitare che la plastica non rilasci sostanza potenzialmente nocive nell’acqua. Oltre al bisfenoloA, secondo recenti studi è stato anche rinvenuto il rilascio (dopo una prolungata esposizione a elevate temperature) dell’acetaldeide, sostanza classificata come cancerogeno umano di gruppo 1.
Naturalmente contenuta nella birra, negli alcolici e nell’aceto, viene rilasciata con maggiore rapidità con l’esposizione al calore del PET. Non possono per il consumatore non sorgere dubbi sulla conservazione delle bottiglie di plastica durante la filiera produttiva e la commercializzazione del prodotto finale.
Quanto al riutilizzo: alla base delle bottiglie di plastica deve essere stampigliato un numero che varia da 1 a 7. Tale dicitura raccomanda di riutilizzare il contenitore solo le tot volte espressamente indicate.
Superando il numero di utilizzo raccomandato di potrebbe incorrere nel l’assunzione di sostanze rilasciate che possono risultare nocive per l’organismo umano. In Italia basta acquistare una bottiglia di acqua minerale per controllare quante volte possa essere riciclata la bottiglia in quanto per legge questo dato deve risultare stampigliato direttamente sulla plastica nel fondo.
Abbiamo fatto questo e vi riportiamo gli esiti della nostra indagine su taluni marchi di acqua minerale normalmente reperibili anche nei bar oltre che nella grande distribuzione.
Da notare è che per leggere il dato come stampigliato ci siamo dovuti avvalere molto spesso di una luce direzionata e di una lente di ingrandimento. Logica deduzione è che il metodo di stampigliatura non sia affatto facilmente leggibile e dunque foriero di induzione in errore.
Se il consumatore non è più che accorto potrebbe riciclare più volte la medesima bottiglia di plastica per uso alimentare così rischiando di ingerire le microplastiche che si diffondono a utilizzo reiterato.
Sveva riciclabile 1
Egeria n. Niente pet
Lilia riciclabile 1
Frasassi, riciclabile 1 più evidente
Vera Nestle riciclabile 1
San Benedetto 1
Nerea 1
Acqua Clivia 1
Fonte Santa Chiara 1
Acqua Nerea 1
Nel mondo pochi siamo i privilegiati che possiamo scegliere se usare bottiglie di acqua o la potabile del rubinetto.
Facciamone tesoro.
Il Pres. Francesca Romana Fragale